Il giudice per le udienze preliminari di Cagliari, Elisabetta Patrito, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Danilo Tronci disponendo il rinvio a giudizio di Paolo Secci, di Carbonia, accusato di morte come conseguenza di altro reato, cessione di stupefacenti e vilipendio di cadavere, per la morte di Sebastian Casula.

Il processo prenderà il via il 3 ottobre davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Cagliari. Paolo Secci, difeso dall'avvocato Michela Zanda, è l'unico rimasto dei vari indagati dalla procura nel corso delle indagini seguite al ritrovamento del corpo del giovane di Carbonia che sarebbe morto per un’overdose. Secondo l'accusa chi gli avrebbe venduto la droga avrebbe anche orchestrato una messinscena per simulare un suicidio.

Sebastian Casula, 39enne di Carbonia, era scomparso l’11 luglio 2017 ed era stato trovato impiccato a un albero, tre giorni dopo, nella pineta di Monte Leone.

I carabinieri di Cagliari, su disposizione del pm, hanno fra l’altro perquisito l’appartamento di Secci e sequestrato vari oggetti.

La famiglia della vittima è difesa dall'avvocato Gianfranco Piscitelli che si è costituito parte civile.

«Spero finisca tutto al più presto - ha detto al termine dell'udienza preliminare il legale di parte civile - la mamma Francesca Sanna è logorata dal dolore dopo sei anni».

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