Se diminuiscono pure gli stranieri, allora la situazione è davvero tragica. Considerati per anni come la piccola ancora di salvataggio contro il crollo demografico, si scopre che pure quel dato è in negativo. La città ha abbandonato quota 29 mila abitanti da un pezzo (i 30 mila sono un pallido ricordo) ed è calata il 31 marzo scorso a quota 28.051: significa che pochi mesi ancora e poi si sprofonderà nella fascia dei 27 mila. Svolta che rischia di avverarsi verso la metà o la fine dell'estate, dato che il saldo negativo è in media di circa 200 abitanti in meno ogni anno.

L'ANALISI - Fase drammatica evidenziata anche dall'amministrazione, che nel bilancio ha inserito contromisure contro lo spopolamento: "Il Piano di rilancio contempla sgravi fiscali diffusi - sottolinea l'assessore alle Politiche sociali Loredana La Barbera - per bloccare un trend che colpisce tutti: confidiamo anche nelle azioni del Governo per alleggerire le spese legate ai bambini: crediamo che possa funzionare". Il trend colpisce anche la comunità straniera. Alla voce residenti extracomunitari e comunitari, nel 2018 è comparso il segno meno. Sono 568, erano tre in più l'anno prima. La crisi vale per tutti se pure gli stranieri non scelgono più Carbonia oppure sono in procinto di abbandonare il Sulcis.

Come Nunzia Cobzaru, romena, una vita da operaia, ma sul punto di gettare la spugna assieme alla famiglia: "Dopo l'estate - confessa - ci spostiamo al Nord Italia: la Sardegna è bellissima, ma se non decolla neppure il turismo allora è davvero dura resistere».

MIGRANTI, I NUMERI - Il quadro attuale vede in città la presenza di 186 romeni, 55 cinesi, 48 senegalesi, 35 bosniaci, 29 marocchini, 20 serbi, 13 nigeriani, 11 brasiliani, 10 polacchi e 161 di varie altre nazionalità.
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