I cacciatori del Sud Sardegna sono sul piede di guerra riguardo ad un settore "che è stato abbandonato dalle istituzioni, così come le risorse faunistiche", e nel quale "manca qualsiasi intervento di valorizzazione del territorio e degli habitat naturali".

Una nota del sodalizio composto dalle sigle venatorie "Associazione Nazionale Caccia Libera", "Unione Cacciatori Sardegna" e "Caccia e Pesca Tradizioni Sardegna" chiede alla Provincia "che le risorse ambientali e faunistiche vengano gestite gestite secondo la legge". Il problema è l'assenza del Comitato Provinciale Faunistico (da tempo decaduto) e del non ancora attivo Piano Regionale Faunistico.

"In assenza di questi - recita la nota - il settore è in mano ad un ufficio provinciale che agisce senza linee guida e senza relazionare sul proprio operato. Fino alla nomina del comitato provinciale ricorreremo per invalidare ogni atto approntato dal comitato regionale faunistico".

I cacciatori segnalano l'abbandono a sè stesse delle Zone di Ripopolamento e Cattura (Zrc) e delle Oasi di Protezione. "La Zrc di Grugua, tra Buggerru e Fluminimaggiore, è stata ampliata irregolamente senza osservare la distanza di mille metri dalla vicina zna di caccia autogestita. Inoltre, l'ampliamento è stato fatto nel dicembre scorso, in piena stagione di caccia al cinghiale, generando incertezze e malumori tra le tante compagnie venatorie locali".
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