Quattro milioni di metri cubi d'acqua buttati a mare in un solo mese dalla diga di Maccheronis (Posada), mentre le campagne attorno muoiono di sete e gli agricoltori lamentano raccolti dimezzati. Lo denuncia Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale: «Da febbraio ho chiesto quattro volte alla Regione l'autorizzazione a riempire l'invaso ma è arrivata tardi, i tecnici non si assumono responsabilità».

Non è solo la siccità a svuotare i bacini, c'è anche un misto di burocrazia e prudenze forse eccessive: dopo il ciclone Cleopatra (cui pure l'impianto di Maccheronis aveva retto) spesso si preferisce sprecare l'acqua anziché riempire le dighe.

La situazione nell'Isola è drammatica, e le aziende invocano lo stato di calamità ma sanno già che è quasi inutile: «La Regione dà contributi per le polizze assicurative - spiega la Coldiretti - ma spesso le compagnie rifiutano di assicurarci contro la siccità».
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