Pistola in pugno e maschera sul volto. Così, un bandito sconosciuto, ha rapinato un noto imprenditore della moda, a Serramanna. Emanuele Collu, titolare del gruppo Collu Abbigliamento con filiali a Serramanna, Assemini e da qualche anno anche a Cagliari, ha dovuto cedere suo malgrado alla minaccia delle armi e consegnare la borsa dove custodiva 35 mila euro. Cifra che si sccingeva a depositare in banca.

IMPRENDITORE Teatro della rapina a mano armata, la via adiacente l'abitazione serramannese dell'imprenditore. Erano circa le 11 ed Emanuele Collu era uscito di casa in auto, ma appena fuori dal cancello, ad attenderlo c'era un malvivente (secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, basata sul racconto dello stesso commerciante, si tratterebbe di un bandito solitario) con la faccia coperta da una maschera. Il rapinatore ha bloccato la vettura minacciando il commerciante.

Con la pistola puntata alla testa, Emanale Collu non deve avere faticato molto a capire le intenzioni del bandito. Collu avrebbe anche provato ad opporre resistenza ma questo sarebbe servito in pratica solo a peggiorare la situazione. Il rapinatore avrebbe strattonato con violenza l'imprenditore serramannese, strappandogli la borsa con dentro i soldi. Trentacinquemila euro, che hanno cambiato rapidamente padrone. Alla rapina non avrebbero assistito testimoni perché il malvivente è scappato una volta messe le mani sul consistente bottino. Sparito, letteralmente, con il rapinatore che avrebbe avuto un complice ad attenderlo a bordo di un'auto. Fin qui la, sommaria, ricostruzione dei carabinieri della Stazione locale, e della Compagnia di Sanluri, abbottonatissimi sulla vicenda, che hanno immediatamente avviato le indagini per individuare l'autore del colpo, e il suo complice.I militari stanno vagliando le registrazioni

delle telecamere disposte lungo le strade di Serramanna per risalire quanto prima ai colpevoli. Alle indagini lavorano in stretto contatto il capitano della Compagnia Gianluca Puletti e il maresciallo Piero Meloni, comandante di Stazione.

IL RACCONTO Punto di partenza delle loro indagini il racconto della vittima. Corporatura massiccia (almeno 1 metro e ottanta di altezza) e abbigliamento giovanile: la descrizione di Emanuele Collu, 72 anni, si fermerebbe in sostanza qui. L'imprenditore, a capo della catena di abbigliamento che porta il suo nome con atelier a Serramanna, Assemini e Cagliari, non sarebbe riuscito a fornire con certezza nemmeno il modello dell'auto servita al rapinatore, e al suo complice, per far perdere le tracce. Si tratterebbe, in ogni caso, di un'utilitaria. Di che marca e di che modello Emanuele Collu, di certo, non sarebbe riuscito a notarlo.

L'unica cosa sicura è il bottino: 35 mila euro. La denuncia presentata ai carabinieri è il naturale epilogo della vicenda. Gravissima e, purtroppo, con dei precedenti analoghi nella cittadina del Medio Campidano.

LA FUGA A parte la rapina rocambolesca, con tanto di fuga dei banditi fra i tetti delle case, alla Banca San Paolo Imi (7 mila euro il bottino) avvenuta ad aprile del 2006, a tornare alla mente è sopratutto la rapina ai danni di un agente di assicurazioni risalente al mese di agosto dello stesso anno. Un episodio, questo, che presenta molte analogie con la rapina commessa ieri ai danni del re serramannese della moda.

Era il 30 agosto e Stefano Sbardella, ispettore generale dell'Alleanza assicurazioni si trovava nella sede di Serramanna della compagnia, in via Giulio Cesare. Anche in quel caso ad agire, e rapinare di 11 mila euro in contanti l'agente assicurativo fu un bandito mascherato e armato di pistola. Con la pistola puntata contro, a Sbardella (che in quel momento era solo al primo piano della palazzina di via Giulio Cesare), non rimase altro che consegnare i soldi: 11 mila euro. Un colpo, studiato a tavolino, e nemmeno troppo rischioso. Come la rapina di ieri ai danni dell'imprenditore della moda Emanuele Collu. In strada nessuno avrebbe notato né il malvivente che ha intimato all'imprenditore di consegnare i soldi, né il complice.

IGNAZIO PILLOSU
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