A meno di due mesi dall’Ardia del 6-7 luglio,  si è svolta la  riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per un primo esame delle misure da adottare. Al termine dell’incontro, il prefetto Salvatore Angieri, ha chiesto agli organizzatori “la documentazione tecnica necessaria per le successive valutazioni, invitando  alla collaborazione, nel  rispetto della normativa vigente”.

E sono proprio le attuali regole con le quali si dovrebbe svolgere la manifestazione religiosa  che preoccupa  il sindaco Salvatore Pes, affiancato in riunione dai rappresentanti dell’ ufficio amministrativo e tecnico comunale, dal parroco don Maurizio Demartis, dal referente dell’associazione Santu Antinu Mario Zacchino.

Tutti intorno ad un tavolo insieme all'  amministratore della Provincia,  questore, comandanti provinciali di  Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Asl   118. Anche in questa occasione il sindaco Pes ha confermato il suo pensiero che collima con quello di tutto il paese.  “Il decreto ministeriale Abodi – ha evidenziato Pes  -  è molto più restrittivo dell’ordinanza Martini, ma  l' Ardia non è solo corsa, è religione, identità e memoria collettiva, che va mantenuta e preservata esattamente come si è conosciuta e tramandata. Altrimenti è un’altra cosa.”

 Le norme  prevedono infatti  l’uso di  caschetti e giubbotti protettivi per i cavalieri , ma anche  altre prescrizioni come  transenne, pista a prova di infortuni, tecnico di controllo, antidoping e alcol test, addetti lungo tutto il percorso.

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