Supera il 90%, con punte del 95%, l'adesione in Sardegna allo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Disagi nelle città, soprattutto per pendolari e studenti. Anche a Cagliari e Sassari prestazioni ridotte con l'utilizzo del 30% del personale viaggiante.

«Lo sciopero di oggi del trasporto pubblico locale - afferma il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu - è tra quelli che rimarranno impressi negli annali e non solo per una adesione in tutte le regioni, Sardegna compresa, che ha superato il 95%. Oggi è stato il terzo sciopero e segue i primi due di quattro e di otto ore, ma questo è stato il primo di 24 ore senza fasce orarie - prosegue il sindacalista -. Gli autoferrotranvieri chiedono non solo il rinnovo del contratto a collettivo ma una vera e profonda riforma del settore con risorse adeguate, certe e costanti nel tempo e, nello stesso tempo, certezza rispetto alla sicurezza del personale che, sempre più spesso, anche nella nostra isola, è oggetto di aggressioni fisiche e verbali».

Il comparto dei trasporti - conclude Boeddu - è strategico alla pari di quello della sanità e della scuola. Più autovetture significa più inquinamento, maggiori possibilità di ammalarsi di malattie gravi. Più infortuni dovuti ad incidenti che comportano anche più spesa sanitaria. Assegnare le giuste risorse al trasporto pubblico non solo è un dovere ma un vero e proprio investimento sociale e di civiltà».

Sul palco della manifestazione nazionale a Roma è intervenuta la delegazione sarda della Fit Cisl, guidata da Giuseppe Pinna.

(Unioneonline)

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