Dopo l'allarme lanciato ieri dal consigliere regionale dei Riformatori Sardi, Michele Cossa, sul taglio per il servizio di vigilanza alle guardie mediche, la Direzione dell'azienda per la tutela della Salute spiega che, per le postazioni in Sardegna, non è previsto alcuno stop.

"L’Ats - si legge in una nota - in coerenza con le risorse stanziate dal bilancio Regione Sardegna, sta valutando la possibilità di attivare anche forme alternative di protezione nei luoghi dove l’attività di continuità assistenziale si svolge presso strutture che erogano già altri servizi. Occorre, inoltre, precisare che il servizio di guardia armata (...) non è incluso dal ministero della Salute tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) e deve essere quindi finanziato dal bilancio regionale".

Quindi, conclude l'Azienda, "prima di procedere ad un ordine triennale alla ditta vincitrice della gara svolta dalla centrale di acquisto, si stanno valutando anche ipotesi quantitativamente alternative che garantiscano la sicurezza in coerenza con la copertura che il bilancio regionale assicura ed assicurerà".

Sulla vicenda era intervenuto anche il Partito democratico. In una nota, il capogruppo Pietro Cocco aveva rimarcato come il servizio di vigilanza armata nelle sedi delle guardie mediche dovesse "continuare a operare come ha fatto in questi anni". Il servizio, aveva aggiunto, "non deve essere ridimensionato" e per questo "proporremo rapidamente una variazione nei rispettivi capitoli di bilancio per integrare i fondi necessari".

(Unioneonline/s.s.)

L'ALLARME SUL TAGLIO DEI FONDI:

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