A cinque anni dalla sentenza di primo grado, si apre il processo di appello sull’inquinamento doloso nel suolo, sottosuolo e  lo specchio d'acqua davanti al golfo dell'Asinara, nell’area in cui insiste la centrale termoelettrica di Fiume Santo, nel territorio di Sassari, all’epoca dei fatti di proprietà di E.On Produzione Spa.

La Corte d’appello, su richiesta del pm Enrica Angioni, chiama a giudizio Marco Bertolino, 56 anni, e Salvatore Signoriello, 71 anni, rispettivamente ex direttore della centrale idrolettrica e ex amministratore delegato di E.On, entrambi assolti in primo grado con sentenza del 20 aprile 2018, emessa dal gup del Tribunale di Sassari, Rita Serra.

Secondo l'accusa, «di comune accordo e con un unico fine» non avevano segnalato continui sversamenti di olio combustibile di cui erano a conoscenza da almeno due anni. Si verificò anche un incidente: un serbatoio da cinquantamila litri si era staccato dal fondo, provocando perdite continue di idrocarburi pesanti. Il capo dell’impianto Bertolino aveva scelto il rito abbreviato. Per lui la Procura aveva chiesto due anni di reclusione.

Era stato assolto dall’accusa perché il fatto non costituisce reato. Per Signoriello il gup aveva deciso il non luogo a procedere. In totale erano 5 gli imputati nel procedimento penale sull'inquinamento ambientale accertato nel 2015 a Fiume Santo. Parti civili sono il Ministero dell’Ambiente, Comune di Porto Torres, Wwf Italia e Comitato tuteliamo il Golfo dell’Asinara, rappresentati dagli avvocati: Francesco Caput, Fabrizio Bionda, Gianmichele Sideri e Pina Zappetto.  L'udienza è fissata il prossimo 7 novembre. 

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