Uno studente del Nautico scopre una tomba del periodo imperiale della città di Turris
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Una singola tomba all’interno di un monumento funerario scavato nella roccia, probabilmente appartenente ad un personaggio illustre del periodo imperiale della città di Turris Libisonis (terzo/sesto secolo d.C).
La scoperta straordinaria è di uno studente dell’Istituto nautico “Mario Paglietti”, Manuel Landis che ha segnalato la presenza della tomba ipogeica al suo insegnante Riccardo Tedde, poi trasmessa alla soprintendenza, sede operativa di Porto Torres guidata da Gabriella Gasperetti. Il sito localizzato sul retro della scuola, confina con la Necropoli dello Scoglio Lungo formata da sepolture ad arcosoli scavate da Maetzke nel 1963.
Una “riscoperta” di un’area censita anni fa e poi dimenticata. La tomba fa parte di un complesso funerario ad inumazione plurima ricavata scavando il banco di roccia con la tecnica delle sepolture in arcosoli, (nicchie a forma di arco). Un primo sopralluogo è stato effettuato dall’assistente tecnico scientifico della Soprintendenza, Franco Satta. «Attraversato il basso cunicolo d'accesso guidati dal docente Tedde ci siamo trovati di fronte ad grande monumento funerario con diversi ambienti collegati fra loro». Sorprende la particolarità della struttura: una profonda camera di circa 3 metri che rivela la presenza di una tomba idonea ad una singola inumazione, attorno un ambiente decorato con riquadri laterali finemente dipinti. Il soffitto a sesto ribassato è decorato con motivi floreali di colore rosso, si tratta probabilmente di tralci di vite con foglie e grappoli d'uva nera, e ancora l'ingresso abbellito da false colonne con capitello scolpiti nella roccia.