In Sardegna solo l'azienda sanitaria di Oristano è attiva sui social.

E già questo basterebbe a spiegare quanto siano rimaste indietro le istituzioni nella comunicazione col paziente.

Oggi 9 italiani su 10 vanno su internet per cercare informazioni sulla salute, ma tra siti, blog e social è un calderone dove circola di tutto, anche bufale, come accaduto sui vaccini. Se ne è parlato questa mattina nel Dipartimento Pol.Com.Ing dell'Università di Sassari in un convegno dal titolo emblematico: "La salute tra bufale e dr Google - comunicare la salute nell'era di internet e Social Media".

Sono stati presentati i dati di una ricerca coordinata da Elisabetta Cioni e Alessandro Lovari, col contributo della Fondazione di Sardegna.

Solo 82 Asl su 123 utilizzano anche le piattaforme social per comunicare coi pazienti. E nell'isola solo Oristano è presente su Facebook, Twitter e Youtube.

Tra i relatori intervenuti, Lella Mazzoli, dell'Università di Urbino, ed Eugenio Santoro, che dirige il Laboratorio di informatica medica, hanno evidenziato come occorra formare sia le persone, soprattutto i giovani, ad un corretto uso di Internet e dei social che sappia distinguere le fonti, sia chi opera nella sanità perché sappia comunicare meglio con un paziente che oggi si informa spesso per conto proprio prima di andare dal medico.
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