Un caso di molestie e un'odissea giudiziaria: un mix fatale capitato a una 45enne olbiese
Cinque anni di deposizioni e procedimenti raccontati dal legale della vittima"La mia cliente? Non so se riuscirò a spiegarle questa situazione. È vittima di un uomo che la perseguita da anni, ma anche di una sorta di stalking giudiziario. Sì, proprio questo, mutuando i termini dal linguaggio medico, si potrebbe parlare di accanimento processuale, invece che terapeutico. Non riesco a trovare altre parole per una persona convocata per la quinta volta davanti a un giudice a raccontare la sua storia". L'avvocato Claudia Satta, una delle legali "storiche" di Prospettiva Donna, spiega così la vicenda surreale capitata a una delle sue assistite, citata per la quinta volta - udienza dell'aprile 2019, davanti al giudice del Tribunale di Tempio Camilla Tesi - per raccontare di nuovo la persecuzione subita dal suo ex, per filo e per segno, nei dettagli e con il contro esame della difesa.
Ha già detto le stesse cose a quattro giudici diversi nell'arco di tre anni, e nell'ambito di due distinti procedimenti. E mentre lei deponeva e cambiavano i magistrati, la persecuzione proseguiva. Tanto che alla fine del 2017 il presunto stalker è stato arrestato a Olbia, per aver violato il divieto di avvicinamento alla vittima.
GIUSTIZIA LUMACA E ACCANIMENTO GIUDIZIARIO - "Se vogliamo parlare di vittimizzazione secondaria - dice l'avvocato Claudia Satta - di istituzioni che si accaniscono sulla vittima, questa storia, purtroppo, è estremamente indicativa".
In effetti la vicenda al centro di due procedimenti penali, per fatti avvenuti a Olbia a partire dal 2014, è emblematica: la storia inizia quando una donna di 45 anni, lascia il proprio compagno e lui, da subito, inizia a chiamarla, pedinarla e inviarle messaggi.
La prima querela viene presentata nel 2015 e il processo inizia nell'ottobre dello stesso anno. La donna viene sentita in aula dal giudice Vincenzo Cristiano e poi ancora nel dicembre del 2016 dall'altro magistrato Giuseppe Grotteria. Ma quest'ultimo è a Tempio in applicazione, la sua sede è Sassari e quindi il fascicolo passa alla dottoressa Camilla Tesi, che, ovviamente, dovrà risentire la persona offesa. E se non bastasse, il presunto stalker, violando le prescrizioni del giudice, si avvicina alla sua ex e le afferra un braccio, ma viene arrestato e parte un altro iter giudiziario.
UN PROCESSO "MALATO" - Per la terza volta la donna racconterà al giudice Elisabetta Carta la persecuzione subita, e poi ancora al magistrato Marco Contu. In totale si arriva così a quattro dolorosi passaggi in Tribunale e ad aprile ci sarà il quinto, mentre il presunto stalker citato nell'ultima udienza non si è presentato mandando un certificato medico.
"Con Prospettiva Donna - dice l'avvocato Satta - stiamo cercando di aiutare la vittima. Adesso dovremo spiegarle le ragioni di una vicenda giudiziaria che va avanti da cinque anni, una situazione patologica".
Tanto che l'accusatrice potrebbe decidere di non presentarsi in aula, come ha fatto un'altra olbiese vittima di abusi, dopo un calvario giudiziario di ben sette anni.