«Turni massacranti, ci dimettiamo»: in Sardegna anche le carceri restano senza medici
L’annuncio dei professionisti impiegati a Bancali. La garante dei detenuti, Irene Testa: «Da tempo denuncio la mancanza di personale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In Sardegna anche le carceri rischiano di rimanere senza medici. Quelli che lavorano a Bancali (Sassari) minacciano di dimettersi in massa, a partire dal prossimo 15 aprile, a causa della quantità di ore lavorate e dei turni massacranti ai quali sono sottoposti. Situazione denunciata più volte ma mai affrontata.
«Da tempo ho segnalato la carenza di personale medico che dovrebbe garantire il servizio ai detenuti ad ogni ora e compresi i festivi, qualora ci fossero urgenze», fa sapere la garante per i detenuti, Irene Testa, «invece i medici impiegati in carcere sono esattamente la metà, fatto che non solo provoca grande disagio al personale ma soprattutto mette i detenuti in pericolo».
I medici in carcere devono essere attivi ventiquattr’ore su 24 e tutti i giorni, compresi i festivi, «essendo il detenuto una persona che ha gli stessi diritti alla salute di tutti gli esseri umani. Auspico», conclude Testa, «una soluzione immediata, prima di arrivare a una ulteriore degenerazione della situazione».
(Unioneonline/E.Fr.)