Una prima verifica effettuata in questi giorni sul peso delle 59 uova deposte nel primo nido di tartaruga Caretta caretta, rinvenuto a La Pelosa il 3 settembre scorso, ha evidenziato un possibile mancato sviluppo degli embrioni.

L’esito non ha sorpreso gli esperti del Cnr di Oristano, dove si trovano attualmente le uova, in quanto trattandosi di una nidificazione tardiva, probabilmente la terza stagionale della tartaruga, la percentuale di successo della schiusa era comunque molto bassa. Il nido deposto nella spiaggia di Stintino è stato successivamente traslocato il 4 settembre, ovvero il giorno seguente, ai limiti dell’arenile. Tuttavia le condizioni meteo avverse particolarmente intense hanno determinato la sommersione della camera di nidificazione.

Secondo il protocollo della rete regionale, seguendo anche quanto suggerito dalle linee guida ministeriali, il referente scientifico delle nidificazioni regionali ha ritenuto necessario traslocare il 13 settembre le 59 uova in incubatrice presso i laboratori del Cnr di Oristano. Le uova, prive di muffe e parassiti, sono state così tenute ad una temperatura media di 29°C ed una umidità superiore al 90 per cento.

L’analisi completa sullo stadio di sviluppo raggiunto da tutti gli embrioni, ancora monitorati nell’incubatrice, verrà effettuata nei prossimi giorni dallo staff del Cnr di Oristano, allo scadere del tempo massimo di schiusa in natura.

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