Se gli indiani d'America propiziavano la pioggia con la famosa danza a Siligo si scomodano addirittura i santi. Portati a spalla dai componenti del  Comitato dei festeggiamenti della festa di Sant'Elia, stamattina le statue di  Sant'Elia e Sant'Enoch, santi a cui i silighesi sono devotissimi, sono uscite dalla suggestiva chiesa di Monte Santu e sono state accompagnate a fare un giro nel pianoro del monte.

Nella speranza che riescano a scatenare qualche temporale che bagni finalmente le terre agricole e di pascolo silighesi, funestate anch'esse da mesi di siccità. È quello che si augurano agricoltori, pastori e i componenti del Comitato della celebre festa, che si tiene ogni Pasquetta nella chiesa di Sant'Elia, in località Monte Santu.

Una ricorrenza che richiama migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sardegna.

"Sono stati i pastori a chiederci di portare in anticipo i santi fuori dalla chiesa per propiziare la pioggia - spiega il sindaco di Soligo Giovanni Porcheddu, che fa parte inoltre da 22 anni del Comitato -. In genere Sant'Elia e Sant'Enoch sono portati fuori in processione il giorno di Pasquetta. Quest'anno a causa della siccità abbiamo improvvisato questa eccezione. Speriamo serva a qualcosa. Tanto tempo fa, in una siccità degli anni 60, l'uscita anticipata delle statue aveva funzionato".
 

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