Confermata la condanna a 25 anni di carcere per Giovanni Sanna, imputato nel processo ter per il sequestro di Titti Pinna.

A emettere la sentenza è stata la corte d'appello di Sassari presieduta da Salvatore Marinaro dopo tre ore e mezza di Camera di consiglio seguite alle repliche della procuratrice generale Maria Gabriella Pintus e dell'avvocata della difesa Desolina Farris.

Sanna, 56 anni, era stato condannato in primo grado nel 2021 per il rapimento dell'imprenditore di Bonorva Giovanni Battista Pinna, detto Titti, prelevato il 19 novembre 2006 a Monti Frusciu, alla periferia del paese, e liberatosi da solo il 28 maggio 2007 vicino a Sedilo.

Le udienze in appello hanno riproposto le prove già vagliate nel primo procedimento, a partire dalle intercettazioni telefoniche fino all'alibi, tutte considerate dalla procuratrice «gravi, precise e concordanti» contro Giovanni Sanna.

Mentre per la difesa proprio il primo versante, relativo alle mappe telefoniche che abbracciavano Macomer e Bonorva, non avrebbe dato certezze sulla presenza dell'imputato nelle zone dove era avvenuto il sequestro e la sua preparazione. Contestata dalla legale anche l'attribuzione di alcune telefonate al suo assistito.

In 90 giorni saranno depositate le motivazioni, mentre l'avvocata ha già annunciato ricorso in Cassazione.

Per la vicenda del sequestro erano già stati condannati Salvatore Azzas a 30 anni, Giovanni Maria Manca a 28 e Antonio Faedda a 25.

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