Precari della scuola ancora in piazza contro il Governo in varie località italiane. A Sassari, alle 18, in piazza Castello, docenti precari, Cobas Sardegna, Coordinamento precari scuola sarda, insieme all'associazione Domo de Totus, hanno organizzato un partecipato sit-in per protestare contro il "Decreto sostegni bis" e le linee politiche del Recovery Fund del Governo Draghi, che secondo gli organizzatori "non tutelano affatto le esigenze di chi la scuola la vive e la rende possibile". 
Secondo Andrea Faedda, del Coordinamento precari sardo, "il Governo non pensa affatto alle esigenze della scuola, danneggiando i precari. L’articolo 59 del Decreto sostegni bis è un vero e proprio schiaffo alle migliaia di precari che da anni permettono il funzionamento della scuola pubblica. Sono docenti  - precisa Faedda - che vengono assunti tra settembre e novembre, per poi essere licenziati a giugno. Per loro nessun sostegno, completamente esclusi dalle procedure di immissione in ruolo".
Duri con l'Esecutivo anche i Cobas Sardegna. "Gli organici continuano a essere sottodimensionati rispetto ai reali bisogni, il numero di alunni per classe non è stato modificato ed il numero dei precari continua a essere altissimo – denuncia Nicolò Giua, storico leader del sindacalismo di base - Inoltre si aggravano i vincoli pluriennali alla mobilità del personale che, con il decreto ‘Sostegni bis’, sono imposti non solo ai neoassunti ma anche a tutto il personale trasferito". A nome dell'associazionismo interviene la giovane Ninni Tedesco, attivista di Sa Domo de totus. "Ancora buio per i precari - afferma - Ma bisogna anche sottolineare che la Sardegna è maglia nera per dispersione scolastica. Il modello statale non funziona e si rende necessaria una legge regionale per la scuola sarda, compresa una serie di deroghe che impedisca la chiusura di scuole con meno di 600 iscritti'.
Argentino Tellini

Nella foto un'immagine del sit-in in Piazza Castello ( foto Tellini)

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