Sassari, sciolto in carcere a Bancali il voto del Candeliere di San Sebastiano e dei detenuti
Ricordata nell’occasione la memoria di Patrizia Incollu, ex direttrice di Bancali, deceduta in un incidente automobilistico nel 2023Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rialzarsi insieme con la forza della coralità. Il senso dato quest'anno dal Comune di Sassari alla prossima edizione della Faradda, trova un significato evidente nel ballo del Candeliere di San Sebastiano a Bancali. Il cero dei detenuti che, stamattina, ha rinnovato la tradizione ventennale dello scioglimento del Voto alla Madonna tra le mura del carcere, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose del territorio.
«Il messaggio dell’inclusione e del riparare ai nostri errori atterra qui in maniera più pregnante», afferma il sindaco Giuseppe Mascia all’inizio della cerimonia. «I ragazzi - commenta la garante cittadina dei detenuti, Anna Cherchi - hanno dimostrato il loro attaccamento al Voto, lavorando in sinergia con le educatrici e l’area trattamentale perché tutto fosse perfetto e sperando di portare fuori le emozioni che stanno vivendo».
Tutti sassaresi i portatori del Candeliere, anche se l’impegno è stato collettivo e ha coinvolto anche detenuti stranieri. «Ho detto ai ragazzi - riferisce il cappellano del carcere don Gaetano Galia - che questo Voto deve essere di speranza perché devono avere sempre nel loro cuore la voglia di riprogrammare la loro vita». «Mi piacerebbe- queste le parole della nuova direttrice della struttura Maria Teresa Errico- che l’evento non si concentrasse solo in questi giorni ma ci si attivasse per la sua realizzazione anche alla fine di quest’anno».
Errico ha voluto poi ricordare la memoria di Patrizia Incollu, ex direttrice di Bancali, deceduta in un incidente automobilistico nel 2023. 16 le persone che hanno fatto ballare il candeliere simulando il percorso da piazza Castello a Santa Maria fino alla preghiera e, appunto, allo scioglimento del Voto officiato dal Padre Guardiano Salvatore Sanna e seguito dalla benedizione dell’amministratore diocesano, monsignor Antonio Tamponi.
Presente anche il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Sardegna Domenico Arena: »La strada vincente è quella dell’inclusione, sia per i detenuti che per le loro famiglie che per l’esterno».
La parte più emozionante è venuta dalle parole scritte dei portatori, e lette alla fine con i loro auguri, speranze, saluti a chi non c’è più e quella speranza andata in porto: «Fare almeno una Faradda nella vita».