Illustrati stamattina a Sassari, nella sede del comando della polizia locale, gli esiti del progetto comunale “On the Road”, dedicato al contrasto degli incidenti stradali causati dall’uso di alcol e droga. Un’attività, finanziata dal governo, portata avanti per sei mesi, rivolta a circa 5.000 ragazzi dai 14 anni in su, e realizzata anche grazie alla collaborazione con l’università di Sassari, presente con il docente Marco Calaresu, e dalla cooperativa Gaia Scienza.

«Si tratta di un progetto a cui teniamo molto e che ci ha fatto avvicinare ai giovani», spiega il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia. Un’équipe di strada, che ha visto la partecipazione dei giovani agenti della Municipale, tra giugno e ottobre ha interagito proprio con questi ultimi nei luoghi della movida, utilizzando anche strumenti propri delle nuove generazioni, dai video social ai visori che, nel caso specifico, indossati simulavano lo stato di alterazione psicofisica. Ai ragazzi dai 18 ai 25 anni è stato chiesto di rispondere a 33 domande per capire le loro opinioni ed esperienze sul tema dell’incidentalità dovuta all’uso di alcol e sostanze stupefacenti.

I giovani riconoscono il pericolo di mettersi alla guida in stato di alterazione: il 62,2% ritiene estremamente rischioso farlo sotto l’effetto degli stupefacenti, il 49,8% sotto quello dell’alcol. La percentuale di giovani che hanno ammesso di aver condotto un’autovettura dopo aver consumato alcol/sostanze aumenta con l’età. Il 17,5% tra i 18 e i 19 anni, il 48,9 % tra i 24 e i 25 anni. Un altro dato interessante riguarda il legame tra gli anni di possesso della patente e la guida alterata: sono il 12,9% quelli che hanno la patente da meno di un anno fino a salire al 62,8% per chi ha la patente da 5/7 anni.

Ma la campagna "On the Road” sembra aver già sortito qualche effetto positivo. «Abbiamo riscontrato in questi sei mesi una riduzione di incidenti stradali coi giovani coinvolti. Questo è un dato confortante», riferisce Gianni Serra, comandante della polizia locale. «Dai dati», afferma Calaresu, «emerge una grande complessità giovanile. Un tempo provavano alcol e droghe per sperimentare, adesso invece abbiamo visto che una fetta importante di loro consuma queste sostanze per evadere dalla realtà».

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