Migliorano i dati dell'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari per quanto riguarda gravidanza e parto.

In particolare, i numeri dei parti cesarei primari: nel programma nazionale 2016 (su dati del 2015), l'Aou mostrava una percentuale del 40,65, contro la media nazionale del 25,11.

Le nuove rilevazioni invece, presentate in un incontro-convegno nell'aula magna dell'Università cittadina, parlano di un netto miglioramento, che arriva al 34,23 per cento, ancora lontano comunque dalla media nazionale diminuita a sua volta al 25,52 per cento.

"Per questo motivo - ha spiegato il direttore generale Antonio D'Urso - l'Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi".

È stata infatti introdotta, per esempio, la classificazione di Robson, che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale. Inoltre, ha aggiunto D'Urso, "sono aumentate la qualità e l'accuratezza nell'indicazione al taglio cesareo, che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione".

(Unioneonline/s.s.)
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