Conferma degli arresti domiciliari, con la possibilità di lasciare la propria abitazione durante il giorno, ma solo per frequentare la scuola. Dove non potranno andare da soli. Dovranno essere i genitori ad accompagnarli al mattino e andare a riprenderli al termine delle lezioni.

CONSEGUENZE - Si allenta in qualche modo la misura restrittiva cui erano stati sottoposti quattro minorenni che due settimane fa erano rimasti coinvolti nell'inchiesta della Polizia locale di Sassari sullo spaccio di sostanze stupefacenti a loro coetanei, vicino agli istituti scolastici. Gli agenti, coordinati dal comandante Gianni Serra ne avevano segnalati sette all'autorità giudiziaria.

LE PROVE - Con foto e video e appostamenti, era stata documentata un'attività di spaccio che aveva una cadenza quotidiana. Tutte le mattine intorno alle 8 la droga veniva venduta a studenti vicino alla fermata dell'autobus di via Turati e alla chiesa di San Vincenzo. La Procura dei minori aveva chiesto un provvedimento particolarmente severo: gli arresti domiciliari non prevedevano la frequenza delle lezioni. I ragazzi, dai 15 ai 17 anni, avrebbero dovuto stare insieme con i genitori.

Ieri mattina si sono svolti gli interrogatori di garanzia da parte del Gip Stefania Palmas, al termine dei quali sono stati confermati i quattro arresti, ma è stata data la possibilità ai minori di riprendere le lezioni. Come dei bambini piccoli, però, dovranno essere sempre accompagnati dai genitori, all'entrata e all'uscita da scuola.

Le indagini sono partite dopo le segnalazioni dei dirigenti scolastici che avevano notato gli atteggiamenti sospetti di diversi alunni già al loro ingresso a scuola.
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