Il controllo del reddito, l'impedimento a lavorare, la gestione esclusiva delle finanze o l'obbligo di giustificare ogni minima spesa, rendendo di fatto impossibile alle donne uscire da una relazione tossica. La violenza economica emerge con forza come tema centrale nel dibattito nazionale. Dopo l'Assemblea Nazionale di Terziario Donna Confcommercio e il successivo Forum, parte anche nell'isola la campagna di sensibilizzazione e il progetto concreto di educazione finanziaria rivolto alle donne.

Annalisa Luzzu, presidente di Terziario Donna Confcommercio Nord Ovest Sardegna, sottolinea la gravità del problema e la necessità di agire immediatamente sulla leva dell'autonomia economica. "Abbiamo affrontato apertamente la violenza economica, un reato che, sebbene subdolo, è gravissimo e spesso integrato nei maltrattamenti in famiglia. Non si tratta solo di impedire l'accesso ai conti, ma di un abuso di genere mirato a limitare l'autonomia e la libertà della donna, creando una dipendenza forzata e una vulnerabilità inaccettabile."

Terziario Donna Confcommercio Nord Ovest Sardegna intende trasformare la consapevolezza in una serie di azioni concrete."La nostra risposta è chiara: l'istruzione finanziaria femminile è l'arma più potente per la libertà. Imparare a gestire il denaro non è solo una competenza tecnica, ma un atto che cambia la vita, rafforza l'autostima e permette di essere libere di scegliere il proprio futuro." aggiunge la Luzzu.

Il progetto prevede l'attuazione di specifici percorsi di educazione finanziaria con un duplice obiettivo: Riscattare la figura e il ruolo femminile nella gestione del patrimonio familiare e personale ed insegnare a fare impresa, valorizzando e aumentando le competenze di ogni singola donna per creare opportunità di reddito autonome.

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