Dodicesima edizione per l'evento internazionale che fa il punto sugli studi e sulle scoperte relativi all'astronomia degli antichi, alla costruzione di monumenti secondo l’apparente moto del Sole. Il convegno internazionale di archeoastronomia si aprirà sabato alle 9 nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Sassari, in via Carlo Alberto 7.

Intenso il programma curato dalla Società astronomica turritana e dall’Associazione Aristeo.

I lavori sono divisi in due sessioni: al mattino i relatori si alternano su temi nazionali e internazionali. Tra questi Elio Antonello, dell’Osservatorio astronomico di Brera - Istituto nazionale di astrofisica, con un intervento su “Calendari e parapegma nella Grecia classica”: Paolo Colona, dell’Accademia delle stelle di Roma, sull’affascinante tesi della costruzione intenzionale della Sfinge sul 30° parallelo; l’archeologa Marina De Franceschini per osservare l’orientamento astronomico del Palazzo di Diocleziano a Spalato.

Per quanto riguarda la Sardegna Simonetta Castia del Circolo culturale Aristeo e Michele Forteleoni della Società Astronomica Turritana intervengono sul tema “Le stelle inerranti e i monumenti nuragici della Sardegna dedicati al culto”, con la presentazione di uno studio su numerose strutture sacre di ambito nuragico in funzione della levata e tramonto eliaco e cosmico di importanti stelle e asterismi tra Villagrande Strisaili, Fonni, Bitti, Irgoli, Dorgali, Giave, Torralba, qui proposti in una nuova chiave di lettura.

Nel pomeriggio si parlerà degli orientamenti archeoastronomici dei pozzi e delle fonti sacre dell’Anglona, in particolare il pozzo sacro Predio Canopoli a Perfugas e di Irru a Nulvi, insieme alla Fonte sacra di Monte Ultana a Laerru. Di specifico interesse il contributo di Serena Noemi Cappai, che parla dell’armonia costruttiva del Pozzo Sacro Predio Canopoli di Perfugas quale esemplificazione dei metodi e delle soluzioni costruttive adottate dalle antiche maestranze di età nuragica.

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