«Abbiamo sostenuto il rigassificatore da quando, un anno e mezzo fa, cominciò il dibattito sul Dpcm energia, sostenendo che quell’impianto Gnl fosse necessario a questo territorio e che fosse sottodimensionato rispetto a quello che era in previsione. Siamo stati ascoltati e si parla già del potenziamento, con il raddoppio della capacità della nave Fsru». Il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas ha illustrato al consiglio comunale l’indirizzo politico sui temi industriali, sollecitato da una segnalazione del consigliere Bastianino Spanu. Il capogruppo sardista ha voluto conoscere gli esiti del tavolo tecnico sull’argomento e se sono state presentate le osservazioni nel termine scaduto il 31 gennaio 2023.

«Abbiamo chiesto di aumentare la portata del rigassificatore, - spiega Mulas - perché un impianto piccolo di stoccaggio da 25mila metri cubi di Gnl significa avere circa 40 betuline all’anno, ovvero navi cisterne che impiegano un paio di giorni a scaricare, con il rischio di bloccare l’intero porto per consentire queste attività. Con il potenziamento a 45mc significa avere meno betuline e un potenziale energetico maggiore che serve al rilancio di un polo industriale come il nostro». Ora si apre la partita sul posizionamento del rigassificatore. «C’è una sospensiva rispetto a quanto deciso da Snam - aggiunge il primo cittadino - che insiste sul posizionamento tra il pontile Secchi e la diga foranea. In questa fase abbiamo chiesto di posizionare il rigassificatore presso la diga foranea, quindi non al centro del bacino». Rispetto ad un possibile sversamento in mare di tonnellate di candeggina per il trattamento dell’acqua e gli eventuali rischi sull’ecosistema marino, problemi posti dal consigliere Spanu, il sindaco ha replicato: «E’ compito dell’Arpas, noi siamo deputati a monitorare e vigilare». 

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