Rapina a mano armata: la titolare traccia un identikit
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"Giovani, un’età fra i 35 e 40 anni, capelli brizzolati e un’altezza media non superiore ad un metro e settanta".
È l’identikit dei due rapinatori che martedì scorso hanno fatto irruzione nella gioielleria di via Manzoni a Porto Torres arraffando monili d’oro e preziosi di valore custoditi nelle due casseforti posizionate dietro il banco del negozio.
La titolare del laboratorio orafo, Elena Puggioni, sembra non avere dubbi neppure sulla lingua: italiano con un chiaro accento sardo.
"Dei veri professionisti - ha aggiunto – persone preparate che sapevano come agire. Un evidente piano ben preparato".
Nonostante il sistema di sorveglianza fosse attivo, i predatori a volto coperto e armi in pugno sono riusciti ad entrare indisturbati dalla porta semiaperta e in pochi minuti hanno fatto razzia di tutto l’oro, lasciando soltanto gli oggetti d’ argento.
Una brutta avventura per la titolare, "devo ancora scendere sulla terra – ha detto - tuttora non mi sono ripresa", ma anche per il marito e le due clienti immobilizzati e poi rinchiusi nel bagno sotto la minaccia di una pistola. A facilitare la fuga la strada immersa nel buio e la scarsa illuminazione pubblica che rendono insicura la zona, seppure trafficata per la presenza di due palestre.