«Quando torno ti ammazzo». È una delle minacce che hanno portato un cinquantaquattrenne sassarese a processo con l’accusa di violenza verso la moglie il figlio di lei.

Oggi in tribunale a Sassari la giudice Monia Adami lo ha condannato a due anni di reclusione aumentando la pena sollecitata dal Pm.

Le violenze, secondo le imputazioni, risalgono agli anni dal 2002 al 2014, quando l’uomo avrebbe insultato e maltrattato la compagna ed esibito tutto il suo disprezzo per il giovane.

Le aggressioni verbali erano spesso accompagnate da schiaffi al viso, ripetuti insieme a minacce di morte rivolte anche al figlio di lei.

Episodi ai quali frequentemente assisteva anche il figlio minorenne della coppia. All’ennesimo litigio, nel 2014, l’uomo avrebbe colpito il ragazzo più grande con una stampella per poi aggredire anche la moglie intervenuta per impedire la colluttazione.

L’ultimo scontro prima che la famiglia si dividesse cercando rifugio altrove e iniziasse con le denunce l’iter giudiziario concluso in primo grado oggi. A difendere l’imputato l’avvocato Marco Manca.

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