Il presidio permanente di agricoltori e pastori si sposta da Porto Torres a Sassari. La protesta dei trattori prosegue ad oltranza anche nel nord ovest della Sardegna, in attesa di risposte dall’Europa. Dietro il malcontento un denominatore comune: la politica agricola comune dell’Ue (Pac).

Questa mattina una trentina di mezzi agricoli  è partita da Porto Torres per marciare in direzione Sassari. Ha raggiunto alle 11 l’area in prossimità al mercato agricolo, nella zona commerciale di Predda Niedda, dove proseguire il presidio. «In sintonia con il Green Deal europeo, questa politica ha destinato il 30% delle risorse a iniziative ambientali riducendo il budget dei sussidi agli agricoltori e ha introdotto restrizioni su alcune pratiche, come l'uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti dannosi per l'ambiente e la qualità del cibo, che hanno provocato un innalzamento dei costi di produzione», sostiene l’agricoltore Vincenzo Nieddu di Sassari.

Tra i manifestanti anche Giovanna Ara di Porto Torres a  sostegno del comparto agricolo, da 50 anni gestisce con i familiari un’azienda agricola.  Paolo Porqueddu,  un altro agricoltore turritano, con una tradizione familiare da tutelare: «Sempre più complicato lavorare anche a causa della siccità, soprattutto per chi non gode di pozzi propri, una situazione che danneggia soprattutto i cereali e i pascoli». 

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