Le lettere inviate all’Azienda per la tutela della salute dal sindaco Massimo Mulas pare non siano bastate ad ottenere alcuna risposta sulla prosecuzione della campagna vaccinale a Porto Torres. Ora la gente intende scendere in piazza per incanalare, lungo i binari della protesta civile, la rabbia per il mancato riscontro dell’Ats alle richieste ufficiali inviate dal primo cittadino sulla individuazione di un hub vaccinale in città, due missive che indicavano come punto di somministrazione il Poliambulatorio Andriolu.

“Il trattamento che stiamo subendo da parte di Ats è inaccettabile, non tanto per l’importanza che la nostra città riveste nel territorio, quanto per le migliaia di persone che attendono di ricevere la prima dose del siero anti Covid. Per questo intendiamo organizzare una manifestazione di protesta in piazza perché restano ancora, forse, 15mila cittadini da vaccinare, un numero che vogliamo conoscere in maniera precisa: se la Sardegna è agli ultimi posti, Porto Torres è in fondo al mare”. Così scrive Alba Rosa Galleri amministratore del gruppo Facebook, nonché presidente dell’associazione Civiltà è Progresso, la stessa che nei giorni scorsi aveva raccolto le adesioni di tanti cittadini e inviato un messaggio Pec al commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. All’interno un chiaro appello: “L’intervento presso le autorità sanitarie regionali perché si istituisca a Porto Torres un presidio mobile per le inoculazioni del siero”. C’è una città di 22mila abitanti e una zona industriale che occupa 1.500 persone a stretto contatto e un porto dove transitano migliaia di passeggeri. “Qui c’è una grande disponibilità espressa e dimostrata da parte dell’amministrazione, dei medici di medicina generale e da parte delle associazioni di volontariato, - aggiunge Alba Rosa Galleri – persone che tanto hanno fatto durante la campagna di vaccinazione degli ultraottantenni”.

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