La protesta degli agricoltori e allevatori continua fino a quando si vedrà una via d’uscita. Restano ancora a presidiare lo spazio di fronte allo scalo marittimo di Porto Torres. Dopo la marcia per le vie del centro cittadino e, a seguito dell’incontro al molo di Ponente con il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, non hanno cambiato idea.

«La riduzione dell’Irpef al 50% per i redditi agrari fino a 10mila euro è solo briciole rispetto alle situazioni di criticità che chiediamo di risolvere – osserva Giovanni Masia, agricoltore di Olmedo, - ci sono ancora passaggi come il caro gasolio da affrontare, e quelli che avvengono tra i campi dove si produce il bene e la tavola dove si consuma».

Il 26 febbraio una delegazione di pastori volerà a Bruxelles per manifestare la propria rabbia nella capitale belga. Con i trattori pensano di proseguire la protesta nella città di Sassari. Un'altra sfilata a bordo dei mezzi agricoli per coinvolgere maggiormente il territorio.

«Chiediamo di poter uscire dal paradosso tutto interno al libero mercato, che penalizza sia gli agricoltori che i consumatori». Solidarietà dalla comunità turritana per gli operatori del comparto agricolo. Alcuni imprenditori locali hanno distribuito beni alimentari e pietanze agli agricoltori con cui hanno condiviso il pranzo.  

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