Quarantanove impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni che godono degli incentivi del reddito energetico. Il progetto pilota sul fondo rotativo fotovoltaico sperimentato dal Comune di Porto Torres che ha contagiato gran parte delle regioni italiane inizia a produrre i suoi frutti.

"Non troppi", secondo il consigliere Costantino Ligas che ha presentato in aula una mozione per chiedere quali fossero i benefici degli impianti a favore delle famiglie bisognose, ritenendo il progetto "poco vantaggioso".

I lavori di installazione dei 48 impianti di fotovoltaico su case singole e uno su un condominio erano terminati il 26 agosto del 2018 e "dopo un anno e mezzo nel 2020 a conguaglio verranno incamerati circa 8.500 euro di cui 5mila già incassati, che serviranno per le manutenzioni e la realizzazione di altri impianti, almeno altri 50 il prossimo anno - spiega l'assessore all'Ambiente, Cristina Biancu - contributi che il Gestore di servizi energetici che gestisce il sistema eroga al Comune a cadenza semestrale o annuale".

Arrivano dalla produzione di energia in eccesso degli impianti già in funzione che fa dei cittadini non solo dei beneficiari con uno sconto in bolletta ma veri produttori di energia, secondo un sistema virtuoso in cui gli impianti green "consentono agli utenti di risparmiare circa 300 euro all'anno sull'energia prodotta, prolungati di 25 anni come la durata del progetto del fondo rotativo - aggiunge il vicesindaco Marcello Zirulia - e allo stesso tempo per l'energia prodotta in eccesso che finisce nella rete del sistema elettrico nazionale, il Comune riceve un incentivo dal Gse utilizzato per le manutenzioni e la realizzazione di nuovi impianti".

Per la prima annualità del progetto il Comune aveva investito 230mila euro spendendone soltanto 198mila, mentre salta l'investimento da ulteriori 230 mila che il Comune confida possano arrivare dalle misure compensative concordate con Eni.
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