Un nuovo sistema di sviluppo per l’area industriale di Porto Torres, un piano di riconversione  presentato nella sala Filippo Canu, nel convegno intitolato “Superare il passato, costruire il futuro”, organizzato dal Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, in collaborazione con il Comune turritano. Un evento che ha analizzato, attraverso gli opportuni approfondimenti, il tema della riorganizzazione dell'intera zona, a partire dalla presentazione del masterplan per la riqualificazione del porto industriale e le valutazioni che hanno avuto come oggetto lo sviluppo dell’economia portuale.

«Il passato che dobbiamo superare è quello che ci ha preoccupato finora – ha detto il presidente del Cipss Valerio Scanu aprendo i lavori, moderati dal giornalista Marco Ledda - il disastro industriale che è davanti a tutti. Quindi serve una nuova visione del futuro per un'area e un porto fondamentali per tutto il Mediterraneo. Ma servono anche maggiori sinergie con gli enti regionali e nazionali. Lo dobbiamo fare soprattutto per le generazioni che verranno».

Per Massimo Mulas: «Un progetto che riguarda non solo la nostra città, ma anche tutto il Nord Sardegna – ha sottolineato il sindaco di Porto Torres – e che abbiamo costruito provando a non fare gli errori del passato, quando si è pensato più a ideologie e poltrone, senza pensare alla reale costruzione del territorio. Abbiamo provato a cambiare metodo, trovando la giusta sintesi nell'azione del Consorzio Industriale, riappropriandoci di terreni molto sottoutilizzati. Non è più tempo di giocare partite singole, serve una visione unitaria». Hanno portato il loro saluto all'iniziativa, anche Maria Amelia Lai, vice presidente della Camera di Commercio di Sassari, il rettore dell'Università di Sassari Gavino Mariotti, i sindaci di Sassari e Alghero Gian Vittorio Campus e Mario Conoci, il capo di gabinetto della Provincia di Sassari Salvatore Saba e l'assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro.  Tra i numerosi interventi, il presidente dell’Autorità di Sistema dei porti della Sardegna Massimo Deiana ha illustrato le strategie di sviluppo infrastrutturali dell’area.

«Gli interventi sul porto valgono 60 milioni di euro, ma siamo già in ritardo di cinque anni, a causa di ben 20 prescrizioni. Ma adesso ci siamo, i primi lavori partiranno nei primi mesi dell'anno prossimo». Fra questi quelli dell'antemurale, darsena servizi, la riconversione dell'ex mercato ittico e quelli per l'escavo. Prevista anche la realizzazione di una vasca di colmata da 310 mila metri quadri e della capacità di 2,3 milioni di metri cubi, che andrà ad accogliere i materiali di risulta delle operazioni di dragaggio del bacino commerciale di Porto Torres e parte di quelli provenienti da altri porti sardi. Ulteriori contributi sono arrivati dal direttore del Cips Salvatore Demontis, dall'architetto urbanista Andrea Maspero che ha curato il masterplan, dal comandante della capitaneria di Porto Torres Giuseppe Cannarile e dal direttore dell'Ufficio Studi di Confindustria Nautica Stefano Pagani, mentre in un secondo blocco di interventi hanno preso la parola Ugo Vanelo e Alessio Donno del Cantieri Valdettaro, il presidente di Assonautica Nord Sardegna Giovanni Conoci, Michele Spighetto di Trans Isole, il delegato della Uniss per i progetti strategici Antonio Usai e l’ Aspal Sardegna. Oltre alla componente imprenditoriale, terminale offensivo di ogni progetto di sviluppo. 

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