Aveva mollato gli ormeggi il 3 novembre da Porto Torres per una missione in Grecia. L'equipaggio della motovedetta Cp 291 della Guardia costiera impegnata nel controllo dei flussi migratori clandestini ha fatto rientro a casa dopo tre lunghi mesi.

Al comando del primo maresciallo Mariano Atzeni, i nove uomini dell'equipaggio hanno fornito assistenza tecnica con l'obiettivo di rafforzare la sorveglianza alle frontiere operando spesso nelle ore notturne e in condizioni meteomarine avverse.

A bordo del pattugliatore d'altura lungo 25 metri, hanno lasciato a casa le loro famiglie per dare appoggio alle altre unità navali impegnate nell'attività di ricerca e soccorso dei migranti nel mar Egeo, teatro operativo dell'operazione Frontex "Poseidon".

"La nostra missione si è svolta a Metilene, sull'isola di Lesbo, al confine tra le acque greche e quelle turche - ha raccontato il maresciallo Atzeni - dove si controllavano gli ingressi non autorizzati. Un compito difficile che ci ha messo a dura prova perché hai a che fare con adulti e bambini che cercano una nuova vita".

Ad accogliere i militari c'erano i familiari, il comandante della Capitaneria, Emilio Del Santo, il personale dipendente e il luogotenente Carlo Chessa, sbarcato dal CP 291 in Grecia il 24 dicembre scorso per avvio in congedo.
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