Da troppi anni non c’è traccia di alcun intervento di recupero e di ristrutturazione nei confronti della chiesa romanica più grande della Sardegna, che continua a perdere pezzi.

È preoccupante lo stato attuale delle pareti esterne della basilica di San Gavino, il maestoso edificio che domina il quartiere di Monte Agellu a Porto Torres.

Il monumento millenario continua a sgretolarsi, distaccamenti di piccole parti e pezzi di dimensioni più grandi che interessano in particolare la facciata, un degrado inarrestabile denunciato a più riprese dall’epigrafista Giuseppe Piras, presidente del Centro studi basilica di San Gavino.

Da sempre attento osservatore dei rischi che corre il monumento, in particolare quello di perdere definitivamente le decorazioni esterne, la plasticità dei bassorilievi collocati ai lati dei singoli ingressi della chiesa, in cui è necessario agire immediatamente prima ancora di rendere impossibile ogni intervento di ripristino.

Gli agenti atmosferici tormentano alcune parti ormai indebolite da vento e pioggia, punti localizzati anche all’interno della chiesa che richiede un monitoraggio costante se non si vuole perdere il simbolo e l’immagine della città medievale di Torres.  

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