«C’è bisogno di riscoprire il senso di comunità nel mondo e questa iniziativa, che il Comune di Porto Torres sta portando avanti, è molto importante per il coraggio che questa amministrazione ha avuto nell’intraprendere simili percorsi che hanno necessità di supporto da parte delle amministrazioni superiori come la Regione Sardegna».

Così l’assessora regionale alla Cultura, Istruzione e Sport, Ilaria Portas, durante il convegno “I migranti, tra diritti e integrazione” organizzato ieri, 20 giugno, a Porto Torres, nella sala Filippo Canu in occasione della Giornata mondiale del rifugiato istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e a cui il comune turritano ha aderito promuovendo, in collaborazione con Arci Mediterraneo che gestisce il Progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione) di Porto Torres, una due giorni di incontri informativi, laboratori, momenti di convivialità e concerti.

«Respingere chi si muove per disperazione è un atteggiamento ormai del tutto anacronistico. L’accoglienza mostra, invece, tutta la forza di una comunità che non ha paura dell’altro ma è pronta ad arricchirsi della cultura e delle tradizioni altrui», ha aggiunto il sindaco Mulas «per questo, come amministrazione, non abbiamo avuto dubbi sull’importanza di potenziare il progetto Sai che si inserisce perfettamente nel nostro tessuto sociale. Non è un caso che sia collocato proprio nel centro cittadino perché realizzare ghetti è ciò che più si allontana dal concetto di integrazione. Proseguiremo in questo percorso che ci rende orgogliosi e che riflette l’eredità turritana di un popolo da sempre aperto al mondo».

All’evento hanno preso parte numerosi ospiti ciascuno dei quali ha dato il proprio contributo sulle modalità attraverso le quali si rapporta alle tematiche dell’immigrazione, dell’accoglienza e dell’integrazione. All’incontro, moderato dal presidente di Arci Nord Sardegna Franco Uda hanno partecipato anche il comandante della Capitaneria di porto turritana, Giuseppe Cannarile, il presidente di Arci Mediterraneo Mariano Anniciello, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, la responsabile del progetto SAI di Porto Torres Maria Letizia Meridda, la referente regionale Asgi Sabrina Mura e il presidente della Fondazione Sef Torres 1903 Umberto Carboni.

A dare un toccante contributo al convegno il luogotenente Mariano Atzeni in collegamento da remoto insieme al suo equipaggio dalla motovedetta cp 291, attualmente dislocata a Lampedusa. Presente anche una rappresentanza del mondo dello sport che spesso è la prima interfaccia di integrazione per chi arriva da un Paese lontano ed è dunque un importante strumento di inclusione. Erano presenti il campione di boxe, Salvatore Erittu con un suo giovanissimo allievo e i giocatori Ousmane Diop della Dinamo basket e Adama Diakitè della Torres, entrambi attraverso un videomessaggio dall’Africa.

«È una questione di volontà politica, - sottolinea il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia - è evidente che l’attuale guida del governo italiano si è posizionata nello scacchiere europeo con una posizione che ci vede rappresentati in modo reazionario. Le persone che provengono da altre aree del mondo vivono tempi diversi dal nostro e fanno fatica ad incrociarsi e a trovare una dimensione comune, ne è un esempio Sassari, dove vivono tanti migranti che arrivano da paesi diversi. Quindi c’è bisogno di questi progetti come quello iniziato a Porto Torres, comune che ringraziamo e che prenderemo come esempio». 

A chiudere il seminario l’assessora comunale alle Politiche sociali e allo Sport Simona Fois. «La partecipazione di tanti ospiti all’incontro di oggi - ha sottolineato - è espressione del grande senso di comunità e di accoglienza che caratterizza il territorio turritano e che l’amministrazione comunale promuove e porta avanti con orgoglio attraverso il Progetto Sai. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio e abbiamo voluto supportarlo per ampliare la platea dei beneficiari nella ferma convinzione che chi è più fortunato debba condividere la propria buona sorte con chi è nato nelle parti più sfortunate del mondo».

Le iniziative della giornata del rifugiato proseguiranno questo pomeriggio. Tutti i soggetti coinvolti nella manifestazione, i volontari delle associazioni della Consulta del volontariato, della Pro Loco, della Consulta giovanile, i rappresentanti e i beneficiari del progetto Sai e le cittadine e i cittadini invitati a partecipare, si daranno appuntamento alle 17.30 in piazza Eroi dell’onda. Da qui, alle 18, partirà un corteo cittadino per i diritti e la solidarietà che attraverserà il lungomare e il corso Vittorio Emanuele per raggiungere il parco di San Gavino che ospiterà la “Festa della fratellanza tra i popoli”: una serata all’insegna della musica, dell’arte, delle attività all’aria aperta e della convivialità. In programma i laboratori interculturali per bambini curati dalla Uisp e dagli scout di Agesci e cngei, la cena multietnica e il concerto con i gruppi We're Synthetic, MBE, Bred in Belfast, Small Feet, Three Thirty, Giovanni e Irene. 

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