Fiori, applausi e tanta commozione, un bentornato a casa per Ilaria Saladdino come un’esplosione di gioia che lascia senza fiato.

Un anno dopo la tragedia, la città di Porto Torres ha riabbracciato quella figlia scampata per miracolo ad una aggressione brutale. Ad accoglierla, in via Principessa Giovanna, c’erano tutti: la sorella Giusy e il marito Franco, il più grande sostegno alla sua rinascita. E poi i figli gemelli di appena due anni che domani festeggeranno il loro compleanno con la mamma.

Ma c’erano anche gli amici, i conoscenti, il sindaco Massimo Mulas e la vicesindaca Simona Fois, il presidente del consiglio Franco Satta, i carabinieri, e soprattutto i vicini di casa che il 26 febbraio dello scorso anno sono intervenuti in soccorso ad Ilaria e ai suoi genitori, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, morti sotto i colpi crudeli dell’accetta, l’arma usata dall’omicida Fulvio Baule.

L’ex marito di Ilaria, 40 anni, si trova in carcere con l’accusa di duplice omicidio e tentato omicidio aggravato. Ma questa stamattina sembrava un’altra storia. C’era una grande festa, un regalo che Ilaria Saladdino ha ricevuto e fatto alla città. «Grazie a tutti», ha detto tesa, commossa e con una grande voglia di stare tra la la gente, un desiderio di amore e la voglia di dimenticare, per affrontare la risalita, lunga e difficile, ma con la forza di una grande famiglia colpita duramente. 

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