Dare voce ai protagonisti, i quali hanno testimoniato le complesse situazioni in cui vivono e che mettono a dura prova la loro tranquillità emotiva, è stato l’obiettivo di un convegno che si è svolto a Ploaghe e che ha avuto al centro la figura dei caregiver familiari.

L’evento è stato promosso da Nessuno Escluso OdV di Ploaghe, Ora Noi Aps di Sassari e U.F.Ha. OdV Sassari e ha visto raccontate tante testimonianze, a cominciare dai presidenti delle associazioni Ora Noi Aps, Mario Assanti, e di U.F.Ha. OdV Sassari, Giampietro Uleri che, come prima cosa, hanno voluto fare il punto su chi siano i caregiver. 

L’importanza del ruolo dei caregiver non sarà compresa finché il sistema legislativo non colmerà le sue lacune. A dirlo è stato l’avvocato Claudio Sedda, referente legale dell’associazione Ora Noi Aps, facendo il punto della situazione normativa. «I caregiver hanno diritto al riconoscimento giuridico del loro ruolo – ha spiegato Sedda –. Questa mancanza è costata all’Italia una condanna da parte dell’Onu, cui sono stati concessi sei mesi di tempo per adeguarsi. In Sardegna abbiamo elaborato la sintesi di tre proposte di legge. Ora aspettiamo che vengano presentate e discusse in aula: riguardano la tutela e il riconoscimento della figura del caregiver».

Nell’ambito del caos legislativo, i caregiver si trovano anche impigliati nelle maglie della burocrazia. «È importante creare una rete adeguata a supporto dei caregiver – ha precisato la dottoressa Anna Paola Fadda, assistente sociale del Comune di Ploaghe – affinché l’assistenza non diventi lo scopo della loro vita. Il caregiver assolve a tutte le esigenze della persona assistita, a volte con devozione totale. Ciò si ripercuote sul lato emotivo, generando angoscia cronica e rabbia. È importante stabilire un rapporto fiduciario tra il caregiver e gli assistenti sociali».

Molto interessante anche il punto di vista offerto dalla dottoressa Monica Sanna, referente dell’associazione U.F.HA. Sassari: «C’è bisogno di inclusività e di responsabilità collettiva. La società si deve rendere conto che queste persone non possono essere lasciate da sole. Occorre provare ad immedesimarsi e iniziare a prendersi cura di chi si prende cura degli altri».

Al convegno sono intervenuti gli onorevoli Laura Caddeo e Antonio Piu che hanno tracciato una sintesi delle questioni su cui è necessario agire per arginare il pericolo che il problema dei caregiver diventi, un giorno nemmeno troppo lontano, collettivo. Presente inoltre l’assessore alla Sanità Carlo Doria, che ha parlato in chiusura: «Oggi ho potuto cogliere tanti spunti. Come medico, come assessore e come caregiver precario, un tempo prestato al mondo dell’associazionismo degli scout. Il campo della sanità è collegato a quello dell’assistenza sociale – ha precisato –, così come il territorio lo è alla sanità. Ben venga quindi questo tipo di iniziative».

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