Il Parco nazionale dell’Asinara sempre più orientato verso i progetti comunitari, una delle voci più importanti del bilancio di previsione 2024 da oltre 18 milioni di euro, approvato nei giorni scorsi e presentato dall’ex commissario straordinario Giancarlo Muntoni e dal direttore del Vittorio Gazale. Tra questi è previsto il progetto “Sea Forest Life” che ha come obiettivo generale, l’incremento della capacità dei serbatoi di carbonio delle praterie di Posidonia, attraverso azioni di riduzione del degrado e successivo consolidamento dell’habitat 1120*. Tra gli obiettivi specifici si individua quello di quantificare i depositi di carbonio e i tassi di sequestro degli habitat di prateria di fanerogame; analizzare i futuri sviluppi, dal tasso di perdita di carbonio; definire gli standard di valutazione dei serbatoi di carbonio degli habitat; incoraggiare il dialogo a livello nazionale per attivare una rete di aziende e organizzazioni coinvolte nel mercato del carbon trading; coinvolgere la rete delle Aree Marine Protette italiane al fine di promuovere progetti di trasferimento dei risultati tecnici conseguiti. “Life A-Mar Program” è un progetto coordinato da Federparchi e che vede partner il Parco dell’Asinara, unitamente a quello dell’Arcipelago Toscano e delle Cinque Terre.

Obiettivo principale è promuovere una partecipazione attiva e consapevole della cittadinanza alla tutela della biodiversità nei siti marini della Rete Natura 2000 (RN2000) attraverso la sensibilizzazione di specifiche categorie di utenti del mare sull’esistenza, la localizzazione, le caratteristiche e l’importanza di essi, ma anche promuovere comportamenti ecosostenibili nella loro fruizione, attivare la cittadinanza alla conoscenza e al monitoraggio dell’ambiente marino migliorando la comunicazione e il loro riconoscimento. Uno dei progetti importanti è quello di “Strong Sea life”  con capofila Ispra e coinvolge le marinerie di pesca di Porto Torres e Stintino e riguarda la gestione dei rifiuti marini dell’area vasta del Parco Nazionale e dell’Area Marina Protetta, anche attraverso il recupero degli attrezzi persi e abbandonati in mare.

Da ricordare anche “Life Pinna” con capofila Arpal Liguria e la partecipazione di diverse aree marine protette ed è finalizzato a favorire il ripopolamento della specie Pinna nobilis, attraverso la riproduzione artificiale e l’accrescimento di individui provenienti da siti donatori dell’alto Adriatico. Infine “Talassa” Il progetto, finanziato nell’ambito del Po Marittimo Italia Francia, vede capofila la Regione Sardegna, ed è orientato a promuovere attività di gestione nelle aree Sic marine di competenza del Parco e attività di scambio e confronto con altre aree protette in ambito mediterraneo. 

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