Nonostante il violento acquazzone che ha colpito il paese nel primo pomeriggio, Padria è riuscita comunque a portare a termine l'edizione 2023 di Monumenti Aperti.
«Tanti visitatori arrivati  anche dal sud Sardegna, dall'Umbria (Spoleto), dal Belgio e dalla Francia, hanno apprezzato i gioielli di Padria», ha dichiarato il sindaco, Alessandro Mura.
Il paese del Villanova ha aperto le porte del Nuraghe Longu, del parco dei Tre Colli, della Chiesa di San Giuseppe, del complesso archeologico di Palattu, della Chiesa di Santa Croce, della Chiesa parrocchiale di Santa Giulia, del museo archeologico, della Chiesa di Santa Maria degli Angeli e del convento francescano.
«Un ringraziamento da parte dell'Ammistrazione Comunale a tutti i nostri encomiabili e infaticabili volontari, al vescovo della Diocesi Alghero-Bosa Monsignor Mauro Maria Morfino, a don Ottavio, al Comitato di Santa Giulia, al Coro Parrocchiale Santa Giulia, alla Confraternita di Santa Croce, al Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Pozzomaggiore, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Sassari e Nuoro, alla Società Pintadera», ha concluso il primo cittadino.

«Uno speciale ringraziamento ai nostri bambini e ai giovani studenti dell'Istituto Comprensivo di Pozzomaggiore, davvero bravi e coinvolgenti nel raccontare l'inestimabile patrimonio monumentale, architettonico ed archeologico di Padria. Hanno ancora tenuto alto il nome di Padria con la passione, l'orgoglio, l'entusiasmo e la competenza».

MONTELEONE – Si può dire soddisfatta anche la sindaca Giovannina Fresi dopo l’ottimo riscontro, a Monteleone Rocca Doria, per la prima partecipazione a Monumenti Aperti.

Nella due giorni dedicata all’evento, il secondo più piccolo paese della Sardegna, che lotta con tutte le sue forze per evitare il pericolo dello spopolamento, i tanti visitatori hanno avuto modo di visitare, sotto l’attenta guida dei bambini, cinque siti: la cinta fortificata, il castello, la chiesa di Santo Stefano, la chiesa di Sant’Antonio Abate e il Museo del pane. Molto apprezzati anche gli eventi collaterali.

«Un evento - ha dichiarato la prima cittadina - reso possibile grazie alla preziosa collaborazione dei tanti volontari, cittadini e non solo: in primis, le bravissime studentesse dell’istituto comprensivo di Villanova Monteleone - scuola media, unitamente alla prof.ssa Lucia Idili, con le sue collaboratrici, a cui va il più caloroso ringraziamento, mio personale e di tutta l’amministrazione comunale. Un grazie vivissimo a don Francesco parroco di Monteleone, all’archeologo Luca Sanna, alla pro loco Rocca Doria, con la sua grande squadra, al gruppo di collaboratori parrocchiali per l’allestimento delle chiese, alle nostre fantastiche donne che hanno preparato il pane tradizionale ed allestito il museo del pane, ai dipendenti comunali e tutti coloro che hanno collaborato e partecipato per l’organizzazione degli eventi collaterali».

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