«Fu un sentimento di sbandamento che accompagnava lo svelamento di un inganno, quello del regime fascista, aggiunto alla acquisita consapevolezza della rottura del patto tra monarchia e popolo. In quei terribili giorni e da lì sino alla fine del conflitto, l'Italia ha pianto migliaia di morti, uomini e donne, militari e civili, in patria e all'estero, accomunati dal desiderio di vivere in pace, in un paese libero, lasciandosi alle spalle la dittatura e gli orrori della guerra. Tanti italiani morirono perché la Patria riprendesse il suo autentico e libero percorso nella storia. Da quel 9 settembre del 1943 prese inizio il riscatto nazionale, la lotta di Liberazione».

Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Asinara per ricordare l'affondamento della corazzata Roma avvenuto 80 anni fa, il 9 settembre del 1943.

Questa mattina la commemorazione dell’ottantesimo anniversario dell’affondamento della nave ad opera della Germania nazista. I parenti delle vittime della Roma sono giunti nel piazzale della Capitaneria di porto di Porto Torres, un’area totalmente blindata con la presenza delle forze dell’ordine: carabinieri, Guardia di Finanza, vigili del fuoco, polizia di Stato, e gli uomini della Capitaneria.

Presente il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il suo predecessore sardo Arturo Parisi.

Sul posto anche l’arrivo di Maria Bergamini Loedler, nipote dell’ammiraglio Carlo Bergamini, vittima dell’affondamento della nave ammiraglia della Regia Marina. In compagnia della figlia anche l’ultimo dei 622 reduci della “Roma”, Gustavo Bellazzini, 102 anni tra pochi giorni.

(Unioneonline/L)

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