Un infermiere dell'ospedale Cotugno di Napoli, vaccinato sei mesi fa con doppia dose Pfizer, è morto per Covid mentre si trovava in vacanza in Sardegna, da metà luglio, con tutta la famiglia.

L’uomo, 63 anni e in pensione da due mesi, dopo essere risultato positivo a fine luglio era stato ricoverato a Sassari. Per lui, però, nonostante le cure non c’è stato nulla da fare.

"Ormai te ne sei andato – scrive il figlio in un lungo messaggio affidato ai social - una persona come te cordiale, gentile, sempre disponibile verso tutti innamorato della vita e della tua famiglia, questo coronavirus ti ha portato via da noi nel modo più straziante che una persona potesse immaginare. Ti voglio ricordare felice in famiglia al fianco dell'unica donna che hai mai amato, riposa in pace".

Un caso sfortunato, dunque, probabilmente uno dei pochissimi in cui lo scudo vaccinale viene bucato, e comunque un’indicazione di come nella copertura vaccinale ci sia un calo progressivo dopo un certo numero di mesi dalla prima somministrazione.

Il caso riaccende allora il dibattuto sull'utilità - o forse la necessità - di una terza dose di vaccino.

Durissima, in merito, la reazione del sindacato degli infermieri: “Decidano e decidano in fretta in merito alla terza dose – spiega Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up - perché gli infermieri esposti nelle realtà degli ospedali italiani non possono certo attendere”.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata