Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha preso parte, nel massimo riserbo, alla seconda edizione della “Giornata della legalità finanziaria” che si è tenuta al Teatro Civico di Alghero.

Un’iniziativa promossa dal Comitato per l’educazione finanziaria, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e Finanze, il Ministero dell’Istruzione e del merito e la Guardia di finanza e che ha visto, come protagonisti, le studentesse e gli studenti di tre istituti di istruzione superiore selezionati dal Comitato Edufin per il merito delle iniziative realizzate in ambito di educazione finanziaria.

Sono stati infatti premiati i ragazzi dell’istituto “E. Fermi” di Alghero (due classi quinte del Classico e del Linguistico) per un progetto rivolto all’“Università delle Tre Età”, volto a favorire il dialogo intergenerazionale. Tra i progetti premiati pure quelli dell’istituto “Cine-TV Roberto Rossellini” di Roma e dell’Ites “Luigi Einaudi” di Verona, collegati da remoto. All’evento, che ha ricevuto l’onorificenza della Medaglia del presidente della Repubblica, oltre al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, anche il comandante generale della Guardia di finanza, Andrea De Gennaro e il direttore del comitato Edufin, Donato Masciandaro.

Tutti accolti dal sindaco Raimondo Cacciotto con la prefetta Grazia La Fauci e il questore Filippo Mastropasqua. «Una giornata importante per la formazione dei nostri ragazzi», ha detto il ministro, sottolineandone l’alto valore civico e formativo. «Sentiamo forte il dovere di sostenere i nostri ragazzi, innanzitutto instillando in loro, sin da giovani, la cultura della legalità, anche quella finanziaria. Per una società giusta, una convivenza basata sul rispetto reciproco e delle regole», ha continuato Giorgetti. «Dunque, la formazione scolastica non può limitarsi, semplificando, ad insegnare a leggere, scrivere e contare. Dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi anche a muoversi nel mondo economico e finanziario».

Il ministro ha fatto riferimento alla «crescente digitalizzazione della vita sociale ed economica» che offre oggi opportunità prima inimmaginabili, ma rappresenta anche un rischio. «La sola arma per difendersi è l’educazione digitale. La consapevolezza appunto. Imparare a riconoscere i campanelli d’allarme».

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