L'inchiesta che ha coinvolto i vertici sardi della Uil per i bonifici esteri effettuati da un piccolo sportello bancario presenta non pochi punti oscuri.

Tra il dettagliato dossier che il Banco di Sardegna ha presentato in Procura a Sassari e la difesa di Francesca Ticca, segretaria generale del sindacato, emergono notevoli differenze. Che sono al centro delle indagini in corso.

CONTO LONTANO - Il conto "Uil Sardegna-Emergenze 2013" è stato aperto il 20 novembre 2013, cioè due giorni dopo il passaggio del ciclone Cleopatra, ed è stato attivato a Villanova Monteleone, 200 chilometri da Cagliari.

Qui è confluita la raccolta fondi per le popolazioni colpite dal nubifragio, poco più di 76 mila euro. Soldi mai arrivati ai destinatari che sono invece finiti, attraverso tre distinte operazioni su estero tra agosto e settembre 2016, sul conto della "Premier Relations ltd" (società che si occupa di investimenti finanziari) alla Cim Banque di Ginevra.

EMERGENZE O CLEOPATRA - Francesca Ticca sostiene che il sindacato, di tanto in tanto, attiva rapporti con gli istituti di credito anche nei paesi.

Ma il sospetto degli inquirenti è che quel conto sia stato aperto nel centro del sassarese perché l'ex vice direttore, Achille Antonio Cadeddu, è il marito di Angela Lobrano, tesoriera Uil, fedelissima della segretaria e del leader nazionale Carmelo Barbagallo.

"Io delego spesso, ma non escludo che il motivo sia questo, peraltro il marito di Angela è sempre stata una persona di fiducia", ha detto Ticca.

LICENZIATO - Infatti i bonifici in Svizzera li ha fatti lui, insieme ad altri movimenti sospetti che gli sono costati il posto di lavoro: nel novembre scorso è stato licenziato dalla Banca.

C'è un'altra questione: i 76 mila euro sono rimasti dormienti per anni e non disponibili per alleviare qualche situazione di precarietà.

La segretaria aveva insistito perché la Uil sarda desse un segnale di solidarietà e generosità ai territori devastati da Cleopatra. Nella riunione tenutasi all'indomani dell'evento, il direttivo aveva approvato l'iniziativa e dato l'ok all'apertura del conto "Emergenze".

Ticca replica che quei soldi non erano per l'alluvione ma per situazioni contingenti legate a difficoltà di iscritti Uil e che potevano rimanere altri dieci anni nel conto. Insomma, un altro interrogativo da sciogliere.

DUBBI - Il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, che ha firmato l'esposto, scrive che "Francesca Ticca e Angela Lobrano, il 22 novembre 2016, si sono recate alla filiale di Villanova Monteleone e hanno consegnato al direttore Emanuele Cugusi delle dichiarazioni con le quali hanno riconosciuto alcune operazioni (bonifici)".

La segretaria Uil nega la circostanza e contrattacca: "Non siamo state a Villanova Monteleone per parlare con nessuno, e non ho fatto alcuna operazione bancaria: il Banco dovrà darmi anche questa risposta". È chiaro che le due versioni sono incompatibili. Toccherà al magistrato chiarire le posizioni e verificare ogni dettaglio.

DENUNCE - Infine, le denunce. La prima è quella depositata dallo studio legale dell'istituto di credito il 20 dicembre scorso, un mese dopo il licenziamento del dipendente Cadeddu che effettuava operazioni bancarie all'insaputa dei clienti.

Si evidenzia una serie di anomalie procedurali in dieci bonifici esteri per un importo complessivo di 306mila euro (non tutti ascrivibili alla Uil) e si chiede alla Procura di valutare ipotesi di reato e responsabilità.

TEMPESTIVITÀ - La seconda denuncia, nel marzo scorso, è stata presentata da Francesca Ticca e Angela Lobrano contro il marito di quest'ultima. "Ha problemi di salute seri, è un caso umano di cui preferirei non parlare, ma noi dovevamo in qualche modo tutelarci", la risposta della segretaria. A guardare le date segretaria e tesoriera non sono state tempestive.

Dal conto "Emergenze", dai conti Uil Sardegna, da quelli della stessa Ticca, poi transitati in quello della Lobrano prima di essere trasferiti all'estero, i soldi sono spariti a inizio autunno 2016, mentre la loro denuncia è di cinque mesi dopo.

Tutto è possibile.

Vito Fiori

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