Ha collaborato con la Dda di Napoli, le sue informazioni si sono rivelate utili per fare arrestare diversi presunti camorristi, ha scontato la pena agli arresti domiciliari (per spaccio e associazione di stampo mafioso) e poi è stata arrestata di nuovo e messa in isolamento a Bancali.

È la storia di una donna olbiese di 45 anni che ora, tramite il sul legale, il penalista Angelo Merlini, chiede giustizia.

L’olbiese è stata portata in cella a metà gennaio e dopo circa un mese di durissima detenzione (non poteva vedere e incontrare nessuno) il difensore ha ottenuto la sua scarcerazione. La donna è finita di nuovo in cella perché la Procura generale di Napoli, sosteneva che dovesse scontare ancora quattro mesi di reclusione.

Una tesi contestata e ribaltata da Angelo Merlini, che oggi ha presentato un esposto negli uffici della Procura di Tempio. Il penalista chiede ai pm galluresi l’apertura di un’inchiesta per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Merlini, infatti, sostiene che la Procura generale di Napoli, non ha verificato la situazione della donna olbiese, prima di emanare l’ordine di carcerazione. E’ partito un esposto anche al Consiglio superiore della magistratura.
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