Ergastolo confermato per Baule, la figlia delle vittime: «Non perdono chi ha ucciso i miei genitori»
Il muratore di Ploaghe uccise i suoceri con l’ascia, Giusy Saladdino: «Crudeltà inaudita, abbiamo atteso giustizia e così è stato»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Abbiamo atteso giustizia e così è stato. Non ci sarà perdono da parte nostra per una persona come lui che ha distrutto le nostre vite». Sono parole amare quelle di Giusy Saladdino, figlia di Basilio “Dino” Saladdino e Liliana Mancusa, uccisi con crudeltà dal genero Fulvio Baule il 26 febbraio del 2022, a Porto Torres, riducendo in fin di vita la ex moglie Ilaria Saladdino. Il muratore 43enne di Ploaghe è stato condannato all’ergastolo in primo grado, verdetto confermato ieri dalla Corte d’Assise di appello di Sassari, dopo due ore di camera di consiglio.
«Vivere il quotidiano non è semplice», aggiunge Giusy. «Il 30 marzo di tre anni fa abbiamo perso nostra madre, dopo la morte di mio padre, uccisi con una crudeltà inaudita, e proprio ieri, 31 marzo, ha compiuto 15 anni mio figlio, ma ogni volta è difficile festeggiare, fare finta di essere felici quando dentro di noi viviamo un dolore immenso». La Corte non ha accolto la richiesta del legale della difesa, Nicola Lucchi, sulla riassunzione della perizia psichiatrica, al fine di ottenere il riconoscimento delle attenuanti e quindi una possibile riduzione della pena. La difesa, probabilmente, presenterà ricorso in Cassazione per il terzo grado di giudizio.
Il duplice omicidio avvenne tre anni fa a Porto Torres, quando la sera del 26 febbraio Baule dopo aver litigato con la ex moglie, davanti alla palazzina dove si era trasferita ad abitare con i suoi genitori, prese l’ascia dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa il suocero Basilio, che morì dopo pochi minuti, poi la moglie e infine la suocera Liliana Mancusa, deceduta dopo un mese circa di agonia. Ilaria rimase gravemente ferita. Un massacro compiuto davanti ai due figli gemelli di appena un anno.