Una piattaforma sperimentale per la scansione tridimensionale ad alta risoluzione di opere d’arte, reperti, abiti e manufatti artigianali, con potenziali applicazioni nei campi della conservazione, del restauro, della ricerca e della didattica. Il progetto si chiama S.f.e.r.a. acronimo di Scanning for Fine Exploration and Representation of Arts, un innovativo prototipo di scanner volumetrico 3D pensato per la digitalizzazione e valorizzazione dei beni culturali.

Verrà presentato mercoledì alle 9 all’Auditorium Ex-Ma.Ter di via Zanfarino 62 a Sassari dall’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”.

Sotto la supervisione di Diego Ganga, docente di Tecniche di Modellazione 3D, il progetto prevede la costruzione di un sistema di fotogrammetria avanzato, basato su una struttura modulare di fotocamere e luci. L’innovazione non sta solo nella tecnologia, ma nel concetto stesso di modularità e riconfigurabilità: ogni elemento è pensato per essere montato, smontato e adattato con facilità, riducendo costi e tempi.

Questo rende la “Sfera” non portatile, ma “portabile”: può essere trasferita e rimontata ovunque serva. E questo ci consente, ad esempio, di spostarci direttamente nei musei per digitalizzare i reperti in loco, evitando rischi di trasporto.

Un contributo determinante è stato offerto da Alessandro Fele, partner tecnico del progetto insieme a Reef Studios e Andrea Folino, che affiancheranno l’Accademia nelle attività di formazione e trasferimento tecnologico. In qualità di responsabile della progettazione e realizzazione della struttura di scansione, Fele ha avuto un ruolo chiave nella costruzione dell’infrastruttura tecnologica.

L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’ecosistema E.INS – Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardinia, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4, Componente 2, Investimento 1.5 “Creazione e rafforzamento degli ecosistemi dell’innovazione”.

© Riproduzione riservata