"Birra, un percorso di filiera": successo per la seconda edizione
L’appuntamento, ospitato al Porto Conte Ricerche di Tramariglio, ha riunito ricercatori, esperti e imprenditori del settore brassicolo per analizzare sfide e innovazioni che stanno guidando il futuro della birra artigianalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è conclusa con successo la seconda edizione di “Birra, un percorso di filiera”, l’appuntamento ospitato al Porto Conte Ricerche di Tramariglio che ha riunito ricercatori, esperti e imprenditori del settore brassicolo per analizzare sfide e innovazioni che stanno guidando il futuro della birra artigianale. Forte della partecipazione dello scorso anno, la giornata di studio si conferma un punto di riferimento per l’intero comparto. Obiettivo centrale: condividere i risultati dei progetti di ricerca più avanzati, affrontando ogni fase della produzione, dalla terra al prodotto finito.
«Il nostro compito è sostenere le imprese e creare valore sul territorio», ha dichiarato Gavino Sini, amministratore unico del Porto Conte Ricerche, affiancato da Giacomina Gadau di Sardegna Ricerche. «La ricerca resta un elemento cardine, determinante per incidere nei processi di crescita del territorio». Tra i temi più discussi, l’innovazione lungo tutta la filiera, con particolare attenzione alla produzione dell’orzo e alla sua trasformazione in malto.
«La birra racchiude in sé numerose altre filiere», ha spiegato Luca Pretti del Porto Conte Ricerche. «Ognuna è fondamentale nel processo produttivo». Di grande interesse l’intervento di Giovanni De Francesco del CERB dell’Università di Perugia, che ha illustrato le nuove tecnologie di lavorazione del malto. «La sostenibilità è ormai imprescindibile. Le innovazioni ci permettono di ridurre l’impatto e migliorare la qualità».
Sul cuore della fermentazione si è concentrata Antonella Costantini del CREA. «I lieviti sono l’anima della birra. Comprendere l’ecologia microbica apre a possibilità aromatiche prima impensabili», ha detto.
Il programma ha mantenuto un taglio fortemente applicativo, con l’obiettivo di trasferire know-how alle aziende e ai rappresentanti delle associazioni di categoria. A chiudere, uno sguardo sulla comunicazione del prodotto. Paola Pagani, della rivista Imbottigliamento, ha evidenziato come stiano cambiando linguaggi e aspettative. «Non basta più produrre una birra eccellente. Il consumatore cerca trasparenza, racconto della filiera e legame con il territorio».
La giornata ha registrato un’ampia partecipazione, segno del crescente interesse verso gli aspetti tecnici, scientifici e narrativi che danno vita a una birra di qualità.
