Da Pavese agli algoritmi, da Sergio Atzeni ai femminismi, passando per l’adolescenza fragile e la narrativa latinoamericana: la seconda giornata di “Pazza Idea. Esercizi di Libertà” – venerdì 28 novembre al Teatro Carmen Melis di Cagliari – mette in fila un programma attraversato da una stessa domanda: che cosa significa essere liberi, oggi, dentro e fuori le storie?

La mattina è dedicata ai workshop, gratuiti e su prenotazione. Con “Leggere Pavese oggi”, Pierluigi Vaccaneo porta in sala il social reading, pratica riconosciuta anche dall’Unione Europea per la capacità di trasformare la lettura solitaria in comunità viva. A seguire, il laboratorio “Siamo ancora liberi di scegliere? Navigare tra algoritmi e creatività”, di Jolanda Di Virgilio, che affronta il potere delle piattaforme e gli spazi di libertà nel mondo digitale.

Nel trentennale della scomparsa di Sergio Atzeni, il festival gli dedica “I sogni della città bianca”, lettura scenica dei racconti giovanili curata da Yari Selvetella, con la voce di Elio Turno Arthemalle e le atmosfere dei Freak Motel. Un modo per restituire l’energia visionaria di uno scrittore che ha fatto della mescolanza di identità e linguaggi la propria libertà.

Ampio spazio all’adolescenza: con “Adolescenti interrotti. Intercettare il disagio prima che sia tardi”, il neuropsichiatra infantile Stefano Vicari offre a famiglie e docenti strumenti concreti per leggere segnali, fragilità, possibilità di intervento. A seguire, il ritorno di Melania Mazzucco con “Silenzio”.

La scrittrice Jennifer Guerra ripercorre le origini dell’autocoscienza e dell’autodeterminazione femminile negli anni Sessanta ne “La fabbrica di bottoni”, mentre la sociolinguista e attivista Vera Gheno mette in discussione la categoria stessa di normalità: a cosa serve, chi include, chi lascia ai margini. Spazio anche alla narrativa internazionale con l’unica tappa italiana 2025 di Guadalupe Nettel, una delle voci più originali della letteratura latinoamericana contemporanea.

Con “Signora verità, signorina fantasia”, Yari Selvetella condurrà il pubblico lungo la genesi del romanzo “La mezz’ora della verità” (Mondadori, 2025). I femminismi trovano spazio nel panel “Il posto delle donne”, con Flavia Trupia, Simonetta Sciandivasci e Gianna Fratta, guidate da Ester Cois: un confronto su lavoro, potere, spazio pubblico.

A chiudere la giornata, l’incontro-concerto di Ivan Segreto, “La biddizza è suvrana (La bellezza è sovrana)”: pianoforte, voce e narrazione per cercare, dentro un presente spesso dissonante, un’idea di armonia che sia ancora, ostinatamente, un esercizio di libertà.

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