È di Cherchi il pane premiato dall'Accademia Italiana della Cucina
Una cerimonia sobria ma intensa, carica di significato per chi, come Antonio Masia e tutta la famiglia Cherchi, ha fatto del pane una forma d’arte quotidiana(foto Fiori)
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Il pane come alimento sano con farine a km zero, ma anche testimonianza di antichi saperi. C’è una fragranza che racconta storie, mani che impastano memoria e futuro, e un nome che da decenni è sinonimo di autenticità e che da oggi può fregiarsi di un pane stellato. Al Panificio Cherchi di Olmedo, infatti, a suggello di una lunga tradizione fatta di passione e artigianalità, è arrivato il prestigioso Premio “Massimo Alberini” 2025 dell’Accademia Italiana della Cucina, riconoscimento nazionale riservato alle eccellenze che custodiscono e tramandano la cultura gastronomica italiana.
La consegna del Premio è avvenuta il 4 luglio a Pedramare. Una cerimonia sobria ma intensa, carica di significato per chi, come Antonio Masia e tutta la famiglia Cherchi, ha fatto del pane una missione, una forma d’arte quotidiana. «È una giornata che ci ha fatto riflettere sul cammino percorso, – ha commentato Masia – un riconoscimento che, a dire il vero, non meritiamo solo noi. Sarebbe stato meraviglioso se a ritirarlo ci fosse stato il nostro grandissimo maestro, Antonio Cherchi. Se oggi siamo qui, è solo grazie a lui».
Parole semplici, intrise di gratitudine e orgoglio. Perché dietro ogni pagnotta, ogni lievitazione, ogni forno acceso all’alba, c’è una storia di dedizione che si tramanda da generazioni. «Ne siamo comunque orgogliosi – ha aggiunto Masia – e questo premio ci fa onore. Continueremo il nostro lavoro, grazie anche a voi che ci supportate ogni giorno». Il Premio Alberini, intitolato al fondatore dell’Accademia, celebra chi conserva le radici del gusto italiano.