Le navi da crociera sembrano non passare più nello scalo marittimo di Porto Torres. Nel 2024 la stagione crocieristica è più che dimezzata rispetto al periodo prepandemico. Gli approdi previsti, riportati nei calendari pubblicati sul sito istituzionale dell’Autorità di sistema portuale del Nord Sardegna, per quest’anno sono soltanto tre, un dato peggiore delle previsione. Un numero di scali che si mantiene costante rispetto allo scorso anno (tre approdi). Dati ancora parziali, ai quali si aggiungeranno, nelle prossime settimane, altre prenotazioni. Ma non c’è da stare allegri.

Una stagione che si preannuncia nera e che potrebbe confermare lo stesso numero di crocieristi, registrati nel 2023, circa mille e cinquecento contro i 172mila sbarcati nel 2019 quando furono programmati trentuno accosti in tutto l’anno.  Un’occasione mancata per un porto che si prepara a far partire le più importanti opere infrastrutturali  in grado di ospitare i giganti del mare così da intercettare una fetta importante del mercato crocieristico.

Nello scalo marittimo di Porto Torres sono confermate, in questa prima edizione del calendario crociere, le compagnie Renaissance di Compagnie Française de Croisières, la nave che toccherà il porto turritano il 7 settembre e il 4 dicembre, mentre per il 20 settembre è stata programmato l’approdo della Island Sky di Noble Caledonia. Per il resto dell’anno i “giganti del mare” viaggeranno alla larga e sceglieranno altre mete, altri porti della Sardegna che registreranno numeri da record. «Rispetto alla pubblicazione dei calendari della stagione crocieristica 2024 nei porti dell’Autorità di Sistema Portuale, prendiamo atto del limitato numero di attracchi previsti a Porto Torres», sostiene il sindaco Massimo Mulas, «una cifra che non ci sorprende visto che eravamo già pienamente consapevoli del basso potenziale dello scalo turritano da questo punto di vista. Attualmente, infatti, soltanto il molo Asi può consentire l’approdo in sicurezza di navi di tali dimensioni e quindi in un’area poco gradita dalle compagnie crocieristiche». Una perdita di attrattività per i traffici crocieristici a causa dei noti limiti infrastrutturali del porto. Ai nastri di partenza ci sono le opere dell’Antemurale di Ponente attese ormai da oltre dieci anni. «In accordo con l’AdSP, stiamo lavorando per avviare le opere dell’escavo del bacino portuale del porto commerciale al fine di garantire l’ingresso delle navi da crociera e di rendere conseguentemente più appetibile lo scalo turritano», spiega Mulas. «Il progetto, già presentato in accordo con l’Autorità portuale, prevede una vasca di colmata tra l’ex pontile secchi e la radice della diga foranea per portare il fondale di tutto il porto commerciale fino alla quota di 10 metri e oltre, il che - aggiunge il sindaco - permetterà di accogliere adeguatamente le navi. Noi, lasciando da parte le sterili parole, stiamo facendo programmazione e provando a progettare la Porto Torres di domani. Solo chi continua a piangersi addosso senza pianificare il futuro, infatti, può ritenersi responsabile del mancato sviluppo di questa comunità». 

© Riproduzione riservata