Castelsardo, l’olivastro di Salasciu diventa albero monumentale
Una pianta-gioiello che ha 200 anni d’età e un’altezza di quasi 15 metriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una grande chioma, un raro esempio di maestosità, un gigante tra gli alberi e messaggero di resilienza. L’imponente olivastro della borgata di Multedu – San Giovanni, nella località Salasciu di Castelsardo, è entrato a far parte dell’elenco nazionale degli alberi monumentali, un registro aggiornato dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
Il suo nome scientifico è “Olea europaea subsp. Oleaster”, uno splendido olivastro di oltre 200 anni, con una circonferenza di 4,50 metri e un’altezza di quasi 15 metri.
Si trova a soli 30 metri dalla storica chiesa campestre di Santa Maria di Salasciu, documentata fin dal 1321 e appartenente all’insediamento medioevale di Salasciu nella Curatoria di Anglona, Giudicato di Torres, e antica Diocesi di Ampurias. Ad avviare l’iter di riconoscimento è stato Christian Speziga, assessore all’ambiente del Comune di Castelsardo.
«Ogni albero monumentale inserito nell’elenco nazionale è soggetto a una particolare tutela e attenzione, - spiega l’esponente della giunta Maria Lucia Tirotto - in considerazione del riconosciuto valore sia ecologico sia culturale, storico o paesaggistico degli esemplari».
L’olivastro antico, vicinissimo all’altro spettacolare monumento naturale della Roccia dell’Elefante, con le sue notevoli dimensioni, rappresenta anche uno scrigno incomparabile di biodiversità, un habitat ideale, da salvaguardare, un monumento all’ambiente, dimostrando la possibilità di resistere e di sopravvivere.
«Sempre nella borgata di Multeddu – San Giovanni abbiamo proposto all’Agenzia Forestas l’inserimento di un altro albero secolare che potrebbe rientrare nelle caratteristiche minuziose degli alberi monumentali, - aggiunge Speziga - arricchendo così la biodiversità da tutelare con elementi di pregio del nostro territorio, ringraziando il dottor Masnata dell’Agenzia Forestas ed il personale della stazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Castelsardo guidati dall’Ispettore superiore Daniele Perra».